ATTILIO TERRAGNI

 Oggi parliamo di: Attilio Terragni 

Attilio nasce a Como il 31 agosto, giorno di Sant’Abbondio, ma a sei anni si trasferisce a Cernobbio. Architetto ed artista con studio a Milano e Como, docente al Dessau Institute for Architecture, presidente dell’archivio Giuseppe Terragni: pronipote dell’architetto considerato il massimo esponente del razionalismo italiano. Come lo «zio Peppino», così Attilio affettuosamente chiama Giuseppe Terragni, ama disegnare e dipingere.
Incontrando Attilio nella fondazione Terragni, seduto in una stanza avvolto dall’affascinante atmosfera creata dai disegni e fotografie appese alle pareti e dalla moltitudine di libri e documenti che coprono i tavoli, tutto materiale che illustra la breve, ma intensa attività di Giuseppe Terragni, mi viene naturale parlare dell’architetto e della sua Casa del fascio a Como. Talvolta è l’architettura stessa a definire la funzione o addirittura ad inventarla, come secondo Attilio succede nella Chiesa di Sant’Abbondio a Como e Giuseppe Terragni parte da una metafora: la casa di vetro, la trasparenza e lo spazio aperto che si riempirà di una storia aperta che creerà altri racconti.
Seguendo questa strada, la Casa del fascio, diventa importante, interessante per vari motivi ed unica soprattutto per due aspetti: quello politico perché il giovane architetto ventottenne lo affronta stravolgendo ogni schema, creando un luogo dove i politici sono in «bellavista» del popolo dietro la trasparenza dei vetri.
Tutto ciò avviene anche grazie ad Attilio che mi racconta la sua vita professionale senza mai dividerla da quella personale e così partendo dall’acqua del lago che lo accompagna fin dalla nascita, si percorre quella strada che parte da Como per proseguire a Milano, Berlino, Melbourne… alla ricerca disperata di qualche cosa che abbia qualcosa da dire.
Attilio gli anni della meravigliosa gioventù a Cernobbio li vive lontano da qualsiasi accenno legato all’architettura appassionandosi alla letteratura e alla musica e parallelamente dedicandosi al tennis e credendo nello sport come una scuola di vita con cui formarsi; anche la decisione d’iniziare gli studi di architettura avviene con poca convinzione come terza opzione dopo la prima di diventare maestro di tennis e la seconda di studiare lettere, ma la voglia di andare via lo porta a Milano, all’università dove, come tradizione di famiglia, segue il biennio d’ingegneria per laurearsi in architettura nel 1988.



Giuseppe Terragni (1904-1943) è stato un prominente architetto italiano, figura chiave del movimento razionalista del XX secolo. Nato a Meda, Italia, Terragni è noto per la sua influenza significativa nel campo dell'architettura moderna. La sua opera più celebre è la "Casa del Fascio" a Como, completata nel 1936. Questo edificio, concepito come un centro politico per il regime fascista, è un esempio straordinario di architettura razionalista, caratterizzato da linee pulite, forme geometriche e una rigorosa simmetria.

Terragni, insieme ad altri architetti come Giuseppe Pagano e Alberto Sartoris, è stato uno dei fondatori del Gruppo 7, un collettivo che ha contribuito a sviluppare e diffondere i principi del razionalismo in architettura. Oltre alla Casa del Fascio, Terragni ha realizzato altri progetti significativi, come la Casa Giuliani-Frigerio a Como e il Monumento ai Caduti a Como. La sua breve ma intensa carriera è stata troncata prematuramente dalla sua morte nel 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale.

Terragni rimane una figura di spicco nella storia dell'architettura moderna italiana, riconosciuto per la sua innovazione concettuale e il suo impegno nell'applicare i principi razionalisti per creare spazi funzionali e esteticamente distinti. La sua eredità vive attraverso le sue opere, che continuano a ispirare architetti e appassionati di tutto il mondo.

A cura di MS e Sandro Martucci

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